piscina abusiva in proprietà De Rosa -Beneduce marina di aequa
Vico Equense, alga tossica in mare: rischio intossicazioni, off-limits il molo di soprafflutto di Seiano. E questa è una notizia, targata Metropolis. Invece nella foto la piscina in proprietà De Rosa- Beneduce bloccata dalla Procura, sembrerebbe continuare. Credo che questa volta sono d'accordo con Pino Porta: in questo paese, se non ci fosse stato ancora il PUT, il Piano Urnanistico Territoriale, più volte attentato e più volte manomesso, questo territorio sarebbe preda della voracità insana prima dei suoi cittadini e poi degli amministratori. Questo posto è destinato a involgarirsi e imbruttirsi sempre di più, non vedo possibili miglioramenti, non vedo neanche un'opposizione che denunci questo stato di cose, chiusa in piccole battaglie di retroguardia. La priorità di questa città sarebbe ripristinare la legalità urbanistica sul territorio e bloccarne la fame, bloccare l'abusivismo e l'economia del cemento tanto cara all'ex sindaco Gennaro Cinque, oggi mega assessore ai lavori pubblici. Il territorio è depredato e può apparire bello solo se visto da foto di lontananza, i fotografi potrebbero fare anche foto più modeste, come questa, ma che evidenziassero le difformità e i guasti, perpetrati da chi crede che si possa fare tutto. Questa piscina è un pugno nello stomaco se uno si affaccia da Villetta Paradiso, ma pure se la si guarda da vicino,ma questa piscina è solo uno delle centinaia di obbrobri che si possono trovare solo se si sale dopo Pietrapiano, e il mio non è un accanimento contro qualcuno. C'è un territorio in sofferenza, ci sono terreni abbandonati, rivi intasati di amianto e di materiali di scarico di costruzioni abusive; c'è un mare schifoso, ma non importa a nessuno. Questo è un paese, dove ognuno vive nella sua bolla di individualismo, dove ognuno arraffa ciò che può arraffare Naturalmente prevedo già reazioni dagli estimatori delle mirabili bellezze di questo paese. Ma voglio sostenere questa tesi, non perché come mi è stato scritto io non amo il mio paese, ma proprio per il contrario, perché tutti quelli che ne osannano le bellezze enfaticamente mentono sapendo di mentire. Sono stufo di sentire solo la solita cantilena dei posti di lavoro o di interessi economici, di raffinata enogastronomia ( con i soliti nomi e le solite eccellenze ) poi mi chiedo chi va a mangiare veramente in questi posti, mentre l'85% della popolazione si abboffa di solita pizza, soliti, panini, solita rosticceria ecc. ecc. IL TERRITORIO DI VICO EQUENSE E IL SUO MARE, COME QUELLO DELLA PENISOLA SORRENTINA E' UN TERRITORIO ORMAI DEPREDATO E SACCHEGGIATO E IL MARE E' AVVELENATO ANCHE SE DI MATTINA PRESO, ALL'ALBA SEMBRA BELLISSIMO E NON CREDO CHE INTERESSI VERAMENTE PIU' A NESSUNO. Mi rendo conto che continuare a scriverne e denunciarne l'agonia è diventato per me un esercizio di puro masochismo: l'informazione è inesistente e risibile, ma questi post per me hanno ora soltanto la funzione di una testimonianza.Qualcuno mi chiede soluzioni, come fare: come fanno in Toscana, in Umbria, in trentino o Val D'Aosta, rispettando i luoghi, consapevoli che la terra e gli alberi e le acque e l'aria e con essi, il silenzio la quiete non vanno devastati. Educando a chi vende caciotte e vino con uva di sabato, che i posti dove esercita non vanno trasformati in mercati rumorosi e che il verde intorno non va divelto e spianato per improbabili parcheggi o che un sentiero non va cementato e allargato per consentire il passaggio di motorini e auto, ma soprattutto e ora parlo solo per Vico Equense, non nominando Gennaro Cinque assessore ai Lavori pubblici.
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