IN QUESTI TEMPI DI COMMEMORAZIONE DI BENEDETTO CROCE, MI PIACE RICORDARE PURE IL PUNTO DI VISTA SQUISITAMENTE FEMMINILE DI SUA FIGLIA ELENA CROCE E/O A SUA VOLTA DI SUA FIGLIA BENEDETTA CRAVERI, CHE RILEGGONO LA GRANDE TRADIZIONE DEL LIBERALISMO E DELLO STORICISMO ATTRAVERSO LA GRIGLIA AUTONOMA DELL'EVOLUZIONE ESTETICA DELLA FIGURA FEMMINILE. UN LIBRICINO QUESTO CHE COMPRAI E LESSI NEL 1987, PRESTATO E PERDUTO L'HO RICOMPRATO E RILETTO GODENDO PAGINA DOPO PAGINA.
" In una piazza gremita di turisti balneari, fra cui pullulavano le più spettacolose fabbricazioni di tipi, le più concettose escogitazioni del vestiario, realizzando un'uniformità caleidoscopica che ispirava una noia triste, lo sguardo si arrestava su una fugura di donna, seduta a un tavolino di caffè, che pareva appartenere a un mondo diverso. Molto alta e slanciatissima, non più giovane, di una straordinaria prestanza e armoniosità, era stata una delle più famose bellezze del gran mondo internazionale di prima della guerra.Nulla in lei era mutato. Gli anni- doveva aver raggiunto l'età delle nonne-, le impalpabili rughe che si traducevano, grazie ad un raffinato trattamento, in una irreale qualità di pelle, l'arte con cui era stata aggiunta una venatura più platinata di biondo sempre prezioso, lavoro d'oreficeria più che di coiffeur, dei suoi capelli, non erano il segno del tempo. I pantaloni e la camicia di un taglio impeccabile che oggi è uscito dalla pratica delle sartorie, e la costosa semplicità degli altri particolari, erano quelli di un tempo in cui la << signora>> potev essere riconosciuta dalle scarpe e dal tailleur. La sua impeccabile compostezza lasciava trasparire una cinica sfida: non significava affatto riserbo. Oggi tutto questo si è riprodotto in molti esemplari di modella d'alta classe. La differenza però stava nel fatto che, mentre la modella di oggi si espone per imitazione, lei era votata all'inimitabilità"
Elena Croce, Lo snobismo liberale, Adelphi, pp.27,28,29
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