lunedì 23 settembre 2024

NETI NETI. Né questo, né quello. Pillole di induismo.

 Neti neti, quello che non puoi osservare

 

Se sei in grado di osservare qualcosa, tu non sei quella cosa. Ci hai mai riflettuto? I filosofi orientali sì, tanto da aver coniato una simpatica espressione conosciuta come Neti neti, che dal sanscrito potremmo tradurre come: non è questo, non è quello.

In pratica, osservatore e oggetto osservato non possono essere la stessa entità, altrimenti sarebbe una contraddizione coi fiocchi. Per capire che cosa sono, insomma, devo prima capire che cosa non sono. Se mi metto a osservare la mano, infatti, ben presto mi rendo conto di non essere (solo) la mia mano. Sono molto di più di questo, che diamine, così come sono molto di più rispetto a ogni parte del mio corpo presa singolarmente.

 

Ne consegue che, se posso osservare in modo minuzioso ciò che costituisce il mio corpo, allora io non sono (solo) il mio corpo. Proseguendo con questo ragionamento, allora non posso essere nemmeno la mia mente, perché in qualità di Homo Sapiens, se mi ci metto di impegno, io posso diventare perfettamente consapevole di ogni singolo pensiero che mi passa per la testa.

 

 

Anche le emozioni che provo, e da cui spesso mi lascio dominare, sono un prodotto della mente. E sì, anche queste le posso osservare, posso cioè comprendere che fanno parte di me, sì, ma non rappresentato affatto la mia identità. Infatti, se continuo a osservare le emozioni come farebbe lo sguardo severo di una madre nei confronti dei propri figlioletti, queste perdono slancio e si trasformano, fino a non essere più mie.

 

Quindi, neti, neti. Non sono i miei pensieri e nemmeno le mie emozioni. Eppure, ero sempre convinto di essere tutte queste cose. Come credere diversamente?

 

Che cosa sono quelle braccia e quelle gambe e quei muscoli e quelle ossa, se non IO? Che cosa sono quei ricordi che scorrono all’impazzata come un film visto e rivisto, che cosa sono quei sogni e quelle speranze e quei progetti che tra mille fatiche e mille tribolazioni cerco di costruire e ricostruire attimo dopo attimo, se non IO? Che cosa sono quei valori e quei comportamenti che ogni giorno guidano le mie azioni, dandomi un senso di coerenza e sicurezza, se non IO? Come potrei non impazzire, se un giorno qualcuno mi dicesse che sono tutte illusioni, come in un crudelissimo Truman Show?

 

E soprattutto, chi è che osserva davvero? E ancora, questo osservatore misterioso lo posso osservare?

 

Magari, a furia di negare questo e quello, anche questa separazione tra osservatore e osservato, in fondo, finisce per diventare soltanto apparente e scopriamo di essere tutti la stessa identica cosa.

 

Se non sei ciò che osservi, ebbene sì, forse lo sei. Perché, alla fine dei giochi, noi siamo tutto e non siamo niente.


martedì 3 settembre 2024

IL COMMENTO DELLA SETTIMANA, ENNESIMO POST SULLA PALESTINA BLOCCATO DA FB.

 IL COMMENTO DELLA SETTIMANA

Iain Chambers
Siamo al punto che non ci è permesso condannare il caso di genocidio più pubblicizzato del secolo attuale. Anche solo nominarlo e sottolineare l’orrore e l’oscenità etica e politica di tutto ciò. Con alcune eccezioni, filosofi, accademici e rettori di università tacciono.
La comunità ebraica non permette alcuna critica; i partiti politici borbottano su soluzioni a due Stati che sono state strappate decenni fa dai coloni sionisti e schiacciate dai carri armati israeliani. Nel frattempo, i giornalisti mainstream e i commentatori televisivi trasmettono una narrazione mortale che rifiuta spazio alle voci palestinesi. I punti di vista alternativi sono considerati precursori del terrorismo e quindi triturati nella macchina mediatica prima di essere eliminati.
Il massacro in atto, la vita resa nuda e azzerata dallo Stato d’eccezione, la deliberata violazione del diritto internazionale e delle regole fondamentali dell’impegno militare e delle questioni umanitarie sono sotto i nostri occhi. Mentre l’«autodifesa» israeliana si trasforma in pulizia etnica, noi continuiamo a favorire il genocidio.
CONTINUA IL SOSTEGNO incrollabile al colonialismo impenitente dei coloni in Israele attraverso accordi commerciali, vendita di armi e programmi di ricerca accademica. Gaza è stata rasa al suolo e la Cisgiordania sta per essere ripulita dalla violenza sionista.
Il colonialismo, come ci ha informato molti decenni fa l’intellettuale ebreo tunisino Albert Memmi, è una forma di fascismo. Tutta questa violenza ora si ripiega su se stessa per suggerire che gli enti pubblici in Italia – università, partiti politici, media – stanno agendo in modo del tutto illegale. Secondo la legge italiana, l’apologia del fascismo è considerata un reato.
Le massicce dimostrazioni pubbliche di sdegno in tutto il mondo per i crimini di guerra commessi nel Mediterraneo orientale sottolineano che stanno anche perseguendo un mandato decisamente antidemocratico.
ANCHE NOI stiamo diventando Israele, una società controllata con una rigida ideologia militarizzata. Anche a noi viene chiesto di considerarci costantemente minacciati dai migranti, dall’Islam e dal mondo non bianco, mentre l’Occidente si contrappone al resto del pianeta. Questo fornisce la licenza per la violenza a cui si ricorre per proteggere l’autorità morale della nostra narrazione.
***
Nel frattempo, le argomentazioni liberali, che vedono due lati in ogni questione, come se il potere fosse equamente distribuito nel mondo, e che insistono sempre sul fatto che le questioni sono «complicate», ora vanno in fumo mentre la struttura sociale e le infrastrutture di Gaza e della Cisgiordania vengono bombardate e brutalmente fatte a pezzi.
Tutto ciò è accompagnato dalla cinica chiarezza delle analisi geopolitiche, che analizzano l’escalation di morti, feriti, mutilati e la pulizia etnica della Palestina.
MA LE VITTIME della mappa coloniale non sono né bianche né europee. Sono arabe. Considerati al di fuori dei confini della civiltà occidentale (anche se qualcuno potrebbe ammettere che storicamente hanno contribuito in modo significativo alla sua formazione), la razzializzazione tecnologica della morte e i profitti della guerra per conservare uno stile di vita occidentale sembrano inarrestabili. Il modello rimane al suo posto. Il fardello dell’uomo bianco non può essere abbandonato. La sua autorità patriarcale e l’ordine politico con cui disciplina il mondo devono continuare a qualsiasi costo.
COME MOLTI osservatori della situazione hanno osservato, Gaza e la Cisgiordania non sono realtà separate. Sono uniche, accorpate da mezzi e tempi differenziati per raggiungere un unico obiettivo: quello di eliminare la questione palestinese, strapparla dalla terra e sterminare per sempre i palestinesi. Non avrà successo.
Il potere coloniale, che sia in Algeria, in Vietnam o in Sudafrica, è sempre imploso in un’accelerazione di violenza. Da posizioni politiche molto diverse, sia lo storico israeliano dissidente Ilan Pappe che il generale Yitzhak Brick, intervistati da Haaretz, hanno recentemente affermato questo scenario.
I fascisti del governo israeliano amano presentare tutto questo come una guerra tra civiltà e barbarie. Finora, il potere occidentale non ha confutato questa brutale affermazione. Al contrario, continua ad avallarla pubblicamente e a capitalizzarla economicamente. Ma chi sono, in tutto questo, i veri barbari?



giovedì 22 agosto 2024

ALTRO POST CENSURATO DALLA DEMOCRATICA FB .

MARO' COSA SONO I DEM AMERICANI!!! 😱😱😱NELLE LORO MANIFESTAZIONI POLITICHE!!!😱😱😱E COSA LE LORO MANIFESTAZIONI,IDENTICHE A QUELLE DEI REP😂😂😂




lunedì 19 agosto 2024

LA CENSURA DI FB COME UNA SCURE

FB HA CENSURATO QUESTO MIO POST. FB CENSURA ARBITRARIAMENTE CHI NON È ALLINEATO AI SUOI STANDARD CHE SONO OPINABILI. FB È APERTAMENTE FILOISRAELIANA. ISRAELE STA PERPETRANDO UN GENOCIDIO SISTEMATICO, VUOLE STERMINARE UN INTERO POPOLO CON LA COMPLICITÀ DI USA E EUROPA. ALLORA RIAPRO IL MIO BLOG. IL POST RIMOSSO È QUESTO:

"SMETTETELA DI DEFINIRE HAMAS ASSOCIAZIONE TERRORISTICA"

Nelle ultime ore i raid israeliani e la ferocia dei coloni si sono abbattuti sulla popolazione inerme, HAMAS è la resistenza armata di un popolo, ogni resistenza contro una violenza così esecrabile non può che essere armata smettiamola con l'ipocrisia occidentale .