Per questioni qualsiasi un
cittadino potrebbe trovarsi ad avere a
che fare con il Comune... mettiamo ad esempio per una ordinanza sindacale. E’ un atto che
questo comune produce con grande frequenza . E poi magari ad una richiesta di revoca
della detta ordinanza, fatto dal cittadino che dimostra l’inesistenza dei
motivi sui quali si poggia la detta ordinanza
o di accesso agli atti, succede che, in entrambi i casi, si disattendono sia i tempi e sia i modi, sia dell’una che dell’altra, ignorando, da
parte degli uffici preposto, i procedimenti amministrativi che i cittadini, per
l’uno o l’altro caso, hanno posto in essere per la tutela dei propri diritti.
Questo è un costume ormai abituale che vige a Vico Equense. Per chi scrive, è
l’altro aspetto della potere della pubblica amministrazione, quello che si
esercita sempre ed escluisivamente contro i cittadini. E’ il retaggio
spagnolesco di un esercizio della cosa pubblica che a Vico Equense sembra ormai
praticarsi ogni giorno e sempre solo contro i cittadini, soprattutto quando è
il Comune l’attore predisponente. Allora si potrebbe far notare che non sono i fatti in sé, ma sono le forme con le quali si attua questo diniego,
questa latitanza della volontà di risolvere o di affrontare, questo silenzio
indifferente che, se si volesse
denunciare, potrebbe e dovrebbe avere un
solo nome: omissione di atti di
ufficio e come tale perseguibile penalmente. Potrebbe succedere pure che l'ordinanza potrebbe essere palesemente
viziata e la stessa richiesta di accesso agli atti o la richiesta della sua
revoca, essere stata formalmente negata con un provvedimento che potrebbe
essere anch’esso illegittimo. Ecco,
diciamo allora che, un cittadino che volesse tutelare i propri diritti negati,
contro questa rete di dinieghi, contro questo atteggiamento omissivo di alcuni
uffici, (bisognerebbe poi sempre appurare i motivi reconditi del perché si
pratica l’omissione), dovrebbe mettere
mano alla penna e al portafogli, munirsi di un buon amministrativista e
ricorrere contro il Comune. Oppure per
motivi più generali, mettere sempre mano alla penna e ricorrere ad un giudice
di pace, mettiamo per esempio per l’ordinanza sindacale che per 5 giorni (causa
festa della Pizza), applica divieti di sosta per l’intero centro del paese
senza dire dove dovrebbero poi parcheggiare le auto i cittadini, oppure per
quella che prevede strisce blu a tutto spiano facendo letteralmente sparite le
strisce bianche o collocandole in pochissimi metri in aree periferiche. Ma
si può secondo voi fare una protesta
scritta per ogni cosa che ha a che fare con il pubblico? E chi avrebbe poi la
voglia di aprire un contenzioso pur sentendosi nel giusto, pur vedendo
lesi i propri diritti ? Ecco allora che
si diffonde una mentalità rinunciataria o, si delega a qualche voce solitaria,
la propria frustrazione, il proprio torto, perché tanto a chi la racconti? Questo è oggi il modo di amministrare a
Vico Equense, anche se , sono convinto che l’omissione di atti d’ufficio sia
pratica abbastanza diffusa su tutto il territorio nazionale. Le denunce cadono
nel dimenticatoio , cozzano contro il muro di gomma dell’indifferenza : così è
per quella famosa ordinanza dell’esempio riportato in premessa, così è per
l’ordinanza del divieto di sosta causa festa, così è per chi denuncia la
mostruosa discarica di materiali non ben identificati del Faito. Sono fatto molto gravi , ma non è detto che
rispetto all’atteggiamento rinunciatario, poi alla fine qualcuno non vada veramente avanti e riesca a
stanare i responsabili di questo malcostume:
atti viziati, carenza di motivazione, eccesso di potere e anche ignoranza
dei principi di proporzionalità e di buona condotta dei pubblici uffici. La gente
è stanca non ne può più di questa protervia e di questa arroganza si sta abusando
della pazienza e del territorio.
Franco Cuomo VAS
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