Sulla demolizione show dell’eco-mostro
di Alimuri si fa passare tutta la vicenda come se fosse un incidente fortuito quello
che accade oggi, ovvero,che la Cassa depositi e Prestiti, rivuole dal Comune di
Vico Equense i 433mila euro richiesti dalla demolizione e che il comun e
pensava di farsi rimborsare dalla Sica s.r.l. che invece non si ritiene
responsabile dell’abuso edilizio, ma per i magistrati, lo ha solamente
acquistato. La storia i giornalisti che si vogliono esser tali, dovrebbero raccontarla bene e non come se le cose
accadessero per caso, come se fossero incidenti di percorso . Quell’abbattimento show- ve la ricordate, la nave, la banda , gli inviti, i
pasticcini le foto d’occasione con Gennaro Cinque allora sindaco e con l’assessore
Antonio Elefante con la fascia di ambientalisti doc. tronfi, arroganti,
spavaldi, e sono gli aggettivi migliori che mi vengono in mente, attaccarono
allora, anche insultando, l’unico
ambientalista, vero e non d’occasione, che allora scrisse che quella pagliacciata
dinamitarda ci sarebbe costata cara, sarebbe costata cara ai cittadini di
questo comune. Quell’unico ambientalista serio e non d’occasione era il
sottoscritto, che come VAS denunciò già cinque anni fa, e si possono ancora
leggere i post sul mio blog, quello che sembrava essere un favore che si faceva
alla società: perché lo si faceva non sta a me dirlo, ma si può intuire; perché quella operazione era un affare
per la Sica srl? Perché la Sica
srl. si vedeva demolire un esoscheletro abusivo, acquistato, ma non costruito,
col danaro pubblico che il comune di Vico Equense chiedeva in prestito, mentre
l’allora sindaco Gennaro Cinque e il suo assessore Antonio Elefante sostennero
che quei soldi sarebbero rientrati perché il Comune sarebbe stato rimborsato.
Quei soldi non sono rientrati e non rientreranno mai anzi saranno sborsati. Ora,
oltre al danno di un rimborso che non c’è mai stato, c’è anche la beffa della restituzione alla Cassa
Depositi e Prestiti. Pochissimo tempo dopo, l’assessore che aveva “costruito” a
tavolino tutta l’operazione cessò il suo mandato e ritornò a fare quello che ha
sempre fatto: il costruttore in Penisola Sorrentina, mentre Gennaro Cinque,
oggi fa l’assessore ai Lavori Pubblici di questo malnato paese. Se chi
amministra la cosa pubblica pagasse di persona gli“errori” che commette, quei
soldi la Cassa Depositi e Prestiti, non li dovrebbe chiedere ai cittadini di
Vico Equense, perché è a noi che li sta chiedendo, ma li dovrebbe chiedere all’assessore
Gennaro Cinque e all’ing. Antonio Elefante che pensarono e sostennero, plauditi
anche – e mi dispiace dirlo- da altre associazioni ambientaliste che non si resero
conto che quell’esplosione era un affare per qualcuno. Ora la storia è finita
come doveva finire, gli amministratori che sbagliano non pagano e quei soldi
saranno pagati dai cittadini in qualche modo. Ecco, la storia andrebbe
raccontata cosi.
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