Il sindaco Buonocore di Vico
Equense, ovvero: il sindaco di “è qui la
festa?“ e lui, sicuramente risponderebbe, “ si è qui! Accorrete tutti nel paese di Bengodi” , convinto del suo
ruolo, con fascia tricolore su ventre importante e con parlata da alto prelato,
dove i concetti sfuggono, ma la retorica giganteggia, svolge il suo compito di
alta rappresentanza, gongolandosi come una madre badessa nel vedere i suoi
concittadini gioire a cotanti ludi . Eh si! Questo è il suo lavoro che consiste
principalmente nell’ organizzare o coordinare sagre, partecipare a feste, eventi, pure a quella dell'Unità, che è notoriamente una festa inutile e minore, luci suoni
e colori, festival di cinema. Si va dal
provolone del monaco, alla pista di ghiaccio del Natale simil americano che sta per pioverci addosso
nei prossimi giorni in città. Organizzato con dovizia di particolari, dal
programma alle luci e agli addobbi
natalizi. Lui saltella come una farfallona impazzita, circondato dai
fidi accompagnatori ai quali ammansisce rimproveri o carezze, non curante di
chi vorrebbe qualche notizia meno festaiola, da incontri con chef stellati, a
feste della pizza, a festa Vico, insomma, da dicembre a giugno il paesello è un pullulare di iniziative festaiole, e lui non si ferma mai e neppure le feste. Ci
si ferma solo a luglio un poco, poi si ricomincia ad agosto e settembre con le
sagre e si arriva di nuovo a Natale, forse le luci sarebbe il caso di
mantenerle tutto l’anno per rafforzare cotanto sfarzo quasi a parafrasare la
vecchia canzone Balocchi e profumi: “Tutta
sfolgorante e' la cittadina, tra lo sfolgorio di quei lumi”. Ecco, lui vive
per tutto questo, se qualcuno accenna ad una critica, a qualche domanda tipo: “sindaco ma i lavori iniziati a febbraio 2017
sul ponte di Seiano quando saranno
ultimati?” oppure: “ sindaco, ma cosa
sta succedendo a Faito?”, o ancora “ sindaco
ma l’abusivismo in collina, i rivi tombati diventati parcheggi ?” Lui
sbotta altezzoso e risentito che lui ha troppo da fare! Che è un figlio
del popolo! Che è nato in una greppia (come Gesù), che lui conosce la povera gente e ne interpreta i desideri! Che chi fa
queste domande vuole solo denigrarlo agli occhi del paese, sempre tutto
illuminato (le luci erano una passione anche del sindaco precedente che ha
illuminato anche selve e boschi ) e quelle luci servono proprio a manifestare
chi è “ il vero lume tra le ombre”,non
quello dell’abate Perrucci, ma Lui , l’unico
uomo buono che questo paese abbia mai avuto, mentre chi non resta abbagliato da tante
mirabilie è solo un figlio delle tenebre e merita di essere sprofondato nell’abisso.
Eh si! Le sue metafore sono sempre religiose: bene e male, reprobi e peccatori
e anime salve, angeli e demoni. Non c’è scampo, nel frattempo tra aneliti di
santità e misticismi ecclesiali coltiva
con grande alacrità l’Edoné (Hedoné ) e
allora lui è già pronto con fascia tricolore e vestito scuro per aprire e
accompagnare: Presepi artistici, enogastronomia, concerti animazione, artisti
da strada, mercatini, villaggi di babbi Natale, e dal dal 30 novembre 2017,
data importante perché si accendono le luci di Natale al 7 gennaio 2018 sarà
tutto un tripudio e un gaudio magno, e rilasciando interviste ad un notissimo
giornalista locale dice. “non abbiamo
voluto rinunciare a un programma importante. Spettacoli, concerti, notte
bianca, tombolate e tanto altro, per regalare ai vicani e ai tanti visitatori
che vivranno con noi le feste, un programma completo e integrato che tenga
dentro la magia del Natale, l’animazione cittadina e commerciale e la
conoscenza della nostra storia”. Che che la festa abbia inizio!
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