Dopo la lettura dell’intervista
fatta da Ottavio Ragone, di la Repubblica Napoli a Marco Rossi Doria, venerdì
9/12/11 ho considerato tra me: come è triste la scrittura che racconta la
retorica. Qui sembrerebbe che si siano veramente imbesuiti tutti! Posso
comprendere la rigidità espressiva condizionata dal ruolo chiamato a ricoprire,
ma lo stucchevole e melenso sentimentalismo no, questo non lo capisco né in chi
ha scritto l'articolo, né nelle cose dette dall'intervistato. Mi convingo
sempre di più che occorrerebbe - come sostiene Zizek - una seduta di Thamzing,
che è una parola tibetana del periodo della Rivoluzione Culturale con
inquietanti riverberi per i liberali. Significa
<<sessione di lotta>>: in pratica è un'audizione e una
critica collettiva pubblica di un individuo che viene interrogato
aggressivamente, in modo da giungere ad una sua rieducazione politica
attraverso la confessione dei suoi errori e una rigida autocritica. Tutto il
centrosinistra italiano forse oggi avrebbe bisogno di una lunga sessione di
Thamzing come pure l'intervistatore e l'intervistato di questo articolo.
Insomma, per dirla in termini marxisti ormai fuori moda, quello che ci sta
propinando l'ideologia dominante attraverso figure scelte ad hoc, ammantate di
rigorismo ed efficientismo e perbenismo tradizionalista (Rossi Doria è una di
queste), è l'immagine di una crisi generale e di un collasso non determinati
dal sistema capitalistico in quanto tale (che per questa ideologia e per questi
esecutori è sempre il migliore dei mondi possibili), ma dalle negligenze e
dalla corruzione dei suoi apparati. Rossi Doria si è definito, in continuità
col padre, un liberale di formazione cosmopolita, io credo di ricordare che il
padre invece fosse un socialista di tradizione marxista. Purtroppo ormai, ciò
che conta oggi rendere visibile in questa crisi, è l'ottuso tecnicismo
riparatore ed efficientista che si vuole antiideologico ma che invece è la
rappresentazione dell'ideologia nella sua fase più aggressiva. Raramente ho
visto - ed ho 60anni e non quasi 60 come dice di avere Rossi Doria con la
compassatezza di chi ne ha ottanta - l'ideologia dominante
capitalistico/finanziaria attivarsi in modo così spregiudicato ed aggressivo,
contro ogni critica seria, tanto da far passare questa sua difesa quasi come
una necessità diretta dalla natura umana. Dopo questa intervista rilasciata dal
sottosegretario sono ancora più consapevole che la sua scelta sia perfettamante
in sintonia con le scelte dell'attuale governo Monti, con le sue linee guida,
con i suoi ministri, ma soprattutto con la sua ideologia di una pesantissima
ristrutturazione capitalistica. Caro sottosegretario ! Hisaih Berlin – di cui
ti so attento lettore – cosa direbbe di fronte alla crisi della democrazia
liberale parlamentare contemporanea ? E cosa direbbe di fronte alla sospensione
dei poteri dei parlamenti controllati dai dicktat delle lobbies del capitalismo
finanziario?
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