La filosofia, da quando è
diventata un genere letterario, acquisisce nuovi adepti, ma mai troppi,
scrivendo in modo contagioso di amore e di amicizia e di fratellanza umana. E’
una deriva incontrollabile verso approdi di banale e spesso conformistico “buon
senso”, tanto caro ai soppressori del pensiero critico. Un “volemose bene”
sempre e comunque, senza interrogarci sul come ce ne vogliamo e soprattutto
su chi dice di volerne. E’ successo con
la magliette rossa, che ho indossato anch’io per oppormi alla ipocrisia
dominante e anche per dare un segno contro la demenza fascistizzante – incontrovertibile- che
attraversa questi riottosi italianucci
tutti pantaloncini, flic floc ai piedi, rumorosi, volgari dediti
all’inquinamento di massa di cielo, mare e terra. Eterosessuali e familisti per
convinzione genetica, fascisti per credo salviniano: insomma il meglio del meglio dell’umanità nostrana di questi
ultimi tempi dedita o a ripercorrere fascismi o a fingere umanitarismi. Questa
umanità che costruisce i suoi orizzonti del volere in routine sempre più ampie può contare su una profondità temporale
ampiamente differenziata. Chi in questo momento storico conta solo sull’
umanità, va incontro all’usura dell’umanità su tutti i fronti, ed è quello che
stiamo vedendo. La forza del pensiero critico invece dovrebbe superare e smascherare
l’impossibilità del compimento del nulla che aleggia in queste due posizioni,
ovvero il nichilismo che permea ogni struttura di ciò che noi chiamiamo
sociale. L’uomo è perduto all’uomo, al suo posto sono subentrati: discorsi,
magliette, il contatto con il reale è sparito, di contro abbiamo immagini,
narrazioni fatte dai fascisti oggi salviniani
o quelle fatte dai cosiddetti umanitari
che si muovono nello stesso brodo sociale, neanche più la Chiesa e il discorso
cristiano riescono a far fronte a questo nichilismo. E allora la filosofia, non solo oggi, deve essere altra da tutto questo: deve
essere scomoda e oltraggiosa, deve creare sconcerto, interrogativo. Il fatto
che la filosofia scritta possa farsi degli amici tramite i testi le ha permesso
di mantenere il suo potenziale di contagio dai suoi inizi, più di 2500 anni fa,
fino ad oggi. Si è continuato a scrivere di filosofia di generazione in
generazione, come fosse una lettera a catena, e nonostante tutti gli errori di
copiatura e forse proprio grazie a questi, la filosofia ha sedotto copisti e
interpreti con il suo influsso socializzante. Ebbene oggi bisogna chiudere con
questa socializzazione: bisogna senza tema di destare scandalo nelle anime
belle, sforzarsi di essere aristocratici dello spirito, antipatici ai più, se si vuole salvare la
filosofia e la coscienza insieme ad essa , se non la si vuole far diventare una
parodia ridicola di se stessa con un
linguaggio ridondante e assolutamente scenografico come quello usato da chi i
media ci presentano come la caicatura di un filosofo, come il giovane e patetico Diego Fusaro. Mentre i grandi maestri della dissidenza
contemporanea, Heidegger, Adorno, Derrida, potevano contare i loro successi
proprio in base alle schiere di imitatori. Oggi il registro deve essere
diverso: orgoglioso, sferzante, demoniaco, disperato. L’unica domanda che resta
è come si fa a fare i conti con la morte fisica, con la schiavitù reale , con i
massacri autentici? E allora quello che ai superficiali appare essere l’esercizio
di un narcisismo auto compiaciuto è per me un duro lavoro di riassetto della
coscienza che faccio ogni giorno per il rispetto della filosofia e anche di me
stesso, ovvero di una pratica di verità. Io su FB lavoro giornalmente, come
quando un tempo preparavo le mie lezioni, poiché esso è diventato il piano di
mediazione tra la finta umanità e gli uomini e donne vere. Agli altri lascio i
loro commenti. Quando il capitalismo si impadronisce dell’informazione, anche
il pensiero diventa merce e allora io rivendico ancora una volta ciò che ho già
scritto: “HO INDOSSATO LA MAGLIETTA ROSSA, CONTRO L'IPOCRISIA DEI MASSACRATORI
DEI DIRITTI SOCIALI DEGLI ULTIMI !OGGI DIFENSORI DI UMANITA' ".
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