Non spetta a me difendere il PD,
sarebbe veramente il colmo per me e per il PD, e non è questa la mia
intenzione, ma quello che è accaduto domenica 14 luglio è veramente indegno di
qualsiasi posto civile. Questo sindaco e questa amministrazione dovrebbero
vergognarsi se avessero ancora pudenta, gerundivo neutro plurale di pudère vergognarsi
, una parola importantissima: colta, ironica e utile più che mai, e dunque una
parola e un sentimento che questo sindaco e questa maggioranza consiliare non
possono assolutamente conoscere perché non
sono né colti, né ironici. Prima si autorizza a tenere una manifestazione nella
sala consiliare e poi la si nega. La manifestazione, annunciata, io preferisco però
scrivere strombazzata in pompa
magna da un PD da barzelletta “ contro ogni forma di
violenza”, che si sarebbe dovuta tenere nella sala consiliare, è stata invece dirottata fuori dalla stessa, perché non si poteva concedere l’utilizzo
della sala per manifestazioni partitiche e perché qualche consigliere della
maggioranza ha espresso parere contrario. La manifestazione era stata indetta
per manifestare pubblicamente e dibattere sulla deriva delinquenziale del
tessuto sociale di questa città, ma che a detta di questo sindaco e di questa
maggioranza : bombe, camion incendiati, minacce
sugli appalti e faide tra le stesse ditte, sarebbero niente
altro che bravate, ragazzate. La manifestazione era stata indetta proprio a
seguito degli ultimi fatti “bombaroli” accaduti nel “paesello di Heidi un sorriso tra i monti” che è la Vico Equense di Andrea Buonocore e della sua allegra maggioranza. Alla
manifestazione erano stati invitati l’ex Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, l’onorevole
Paolo Siani del PD, e l’onorevole Massimiliano Manfredi già membro della
commissione parlamentare antimafia. Ebbene questo sindaco e questi consiglieri
oltre ad aver espulso una manifestazione civile dalla sala di tutti i cittadini
che è quella del Consiglio Comunale non
si sono neanche degnati di dare ospitalità, come avrebbe fatto qualsiasi altro
sindaco, mettendo a disposizione sedie e
acqua minerale ai convenuti che si sono incontrati sulle scalette antistanti la
sala per una laconica, quanto inutile ( perché fatta in quel modo)
manifestazione. Colpisce anche però la dabbenaggine del segretario piddino- da chi
scrive più volte rilevata- che, invece di
esternare una vibrata protesta ,come si diceva un tempo, si sdilinquiva
e quasi si prostrava nel ringraziare il presidente del consiglio comunale Massimo
Trignano per essere intervenuto alla manifestazione. Ora, riporto tutto
questo,non perché mi stia a cuore il PD , né tanto meno per rilevare la
scadente qualità di questo sindaco e di questi consiglieri comunale e la loro
mancanza di ospitalità , ma di
evidenziare come sia caduto in basso il livello di azione critica di chi dice
di far politica, e la totale stupidità e lo sciocchezzaio delle buone maniere di
chi si atteggia a dirigente di partito e soprattutto la mancanza di stile e di
iniziativa. Il sindaco non vi ha dato niente? E allora da energico segretario
ti procuravi sedie, tavolo e acqua minerale
dando uno schiaffo morale ai cafoni che vi hanno lasciato sulle scale e
non invece ringraziare per la presenza di un sostituto del sindaco che si è
presentato come uno che vi stesse facendo
una grazia. Della serie: che pena!
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martedì 16 luglio 2019
venerdì 12 luglio 2019
FAITO : LA DISCARICA DELLA VERGOGNA! LA FARSA CONTINUA.
Ancora
una volta la vicenda della discarica del Faito mette a nudo la scandalosa
inettitudine e l’assoluta mancanza di volontà a rimuovere il materiale scaricato nell’area
immediatamente dopo al Campo Sportivo, di enti che dovrebbero tutelare un parco
protetto. Ancora una volta Città Metropolitana, Autorità di Bacino
distrettuale, Regione Campania, Demanio, Ente Parco , Città di Vico Equense, ARPAC,
Soprintendenza hanno fatto una comparsata davanti ad un tavolo per non decidere
niente che non sia stato già fatto. L’ultima pantomima si è tenuta con una
conferenza di servizi indetta dalla Città Metropolitana ieri 11 luglio 2019, sono stanco di riportarvi
sempre le stesse notizie, con gli stessi attori, anzi con le stesse comparse,
perché l’unico attore protagonista, rimane lui Gennaro Cinque. Ma il dovere civile di fare
informazione è più forte.E si, perché
tutti, invece di fare minuetti tra esami ripetuti, rilievi di pendii,
valutazioni orografiche , che non servono a molto, soprattutto se gli esami
fatti non esaminano quello che andrebbe veramente esaminato, avrebbero dovuto invece chiedersi, prima di ogni altra cosa, da chi fu autorizzato il furgoncino a
scaricare il materiale franoso in una zona SIC,
ovvero una Zona Speciale di
Conservazione e ZPS ovvero una Zona di Protezione Speciale e una zona B di Parco, ovvero di protezione
generale. Tutta la vicenda sembra tacere o non ritenere rilevante il chi autorizzò a “discaricare” quel
materiale con l’aggiunta successiva di altro materiale. Anche se quel
materiale non fosse inquinato, e così, non è, non si sarebbe mai dovuto
scaricare in quell’area, invece qualcuno l’ha autorizzato. Certamente la città
di Vico Equense e l’assessore ai Lavori pubblici / Ambiente ed ecologia /
Manutenzione e Servizi al territorio / Protezione civile, ovvero Gennaro Cinque
non poteva essere all’oscuro di una vicenda simile. Naturalmente, questo “dettaglio” non sembra interessare nessuno. La
vicenda però sembrerebbe prendere contorni ancora più surreali tanto che, in
questa ultima conferenza di servizi, i convenuti dopo il riesame degli ennesimi riesami, più
volte esaminati “ ritengono che, il
materiale possa essere steso in sito non provocando danno idrogeologico e che l’area
( ricordate che si sta parlando di un’area
discarica n.d.r.) possa essere
attrezzata a servizi e attività già presenti nella zona, ovvero, area pic nic,
con staccionate e tavolini di legno “ e per far ciò, “essendo l’area oggetto di deposito ( loro lo chiamano deposito n.d.
r .) inserito in una zona SIC, ZPS, e zona B di Parco, si debba procedere a
redigere uno studio relativo alla valutazione di incidenza che ne attesti la
compatibilità dell’intervento ( capito bene? Un altro studio, sempre per
vedere se c’è necessità di rimozione. Ma fino ad ora cosa hanno fatto? N. d.r.) . Questa valutazione dovrà essere fatta dall’ente parco, anzi dal
suo presidente che i fino ad ora ha brillato per presenza, capacità di
inziativa e soprattutto per controllo e tutela delle aree boschive del Faito. Lascio
a voi che leggete ogni altra valutazione. Questo e quanto, questo è quello che
dovrebbero dirvi le varie ciaramelle locali e che invece non vi dicono: i vari
Positano News, Metropolis , Equa News, ecc. ecc. Credo che, come ho
fatto stampare su una mia t shirt: A
FAITO nessuno vuole rimuovere niente e forse deve intervenire solo san Michele
.
Tanto per celiare.
Il Sindaco Andrea Buonocore nell’ultimo Consiglio Comunale forse
avrebbe potuto dire qualcosa in più e condannare gli ultimi episodi intimidatori di quest’anno,
descritti anche dalle guardie municipali come bravate o ragazzate, ha preferito
non dire nulla . Invece assente come
quasi sempre l'assessore
Gennaro. Cinque tanto per non smentirsi. Come a voler sottolineare che il
consiglio comunale per lui è solo una
perdita di tempo. Parafrasando Luigi XIV che lui non conosce “ le conseil municipal c’est moi”; cosi ha
mandato i consiglieri avanti come marionette con una sgrammaticata mozione e con
il solito refrain del tutto va bene madama la marchesa cioè: tre
episodi di esposioni, 20 arresti per droga, una centrale dello spaccio a
Moiano, furti a ripetizione con videocamere che puntualmente non
funzionano,inchieste a ripetizione della finanza e cc...). Forse bisogna
ricordare a questo sindaco zelante e a questo assessore assente che il silenzio e le omissioni sono complicità
morali.
sabato 6 luglio 2019
Il “Satyricon” di Francesco Piccolo e Andrea De Rosa al Teatro Grande di Pompei
Terzo
appuntamento della rassegna di drammaturgia antica “Pompeii Theatrum Mundi
2019” è il “Satyrcon” di Francesco Piccolo ispirato a Petronio con la regia di
Andrea De Rosa. Uno spaccato puntuale della decadenza del linguaggio e dunque
del pensiero del nostro tempo. Colpisce senza dubbio l’attenzione alla lingua,
ai suoi usi e alle sue manipolazioni, i luoghi comuni che hanno ormai svuotato
il pensiero di qualsiasi capacità critica e dinamica relazionale. Con un ritmo
ossessivo ma anche accattivante il testo di Francesco Piccolo ci mette davanti
al vuoto concettuale del nostro tempo: il vero pericolo per una fine anonima e
ingloriosa, i personaggi, ognuno che incarna una tipologia sociale: l’intellettuale
di sinistra sfigato, la signora upper class cocainomane, la anoressica che
vomita in continuazione ecc. ecc. rendono in maniere ineccepibile il senso di
alienazione e di vuoto, e su tutto ciò, onnipresente: il senso di colpa di un
occidente sazio che sciorina tutte le possibili ricette di cibi raffinati, come
la metafora dell’ingozzamento, una gran
bouffe di ferreriana memoria. Mangiare tutto senza assaporare niente per poi
defecare, come suggerisce la grande tazza del water d’oro, che troneggia sulla
scena. La diagnosi è spinta al limite
con la reiterata sequenza dei tic della
‘neolingua’ che manifesta inequivocabilmente un
progressivo impoverimento del lessico che abitualmente adoperiamo. Abbiamo
parole che ci consentono di esprimere precisamente tutte (o quasi) le cose o i
concetti, ma ne usiamo sempre meno, o non ne usiamo più,non curandoci di questa
perdita progressiva. Per non parlare del continuo ricorso, nella quotidianità,
a parole ed espressioni di stampo anglosassone che vengono utilizzate anche
laddove non servono soltanto per darsi
un tono – oppure, se vogliamo essere più maliziosi, per non far capire di che
cosa si stia realmente parlando. Tutto è passato attraverso il setaccio della
povertà del luogo comune: da Hegel di necessità e urgenza, a Heidegger dell’Esserci,
alla critica dell’economia politica, Piccolo apocalitticamente non salva niente dalla catastrofe di senso
del nostro contemporaneo. Sulla scena Fortunata, la moglie di Trimalcione,incarna il
tipo “alternativo” contemporaneo che rifiuta la ricchezza volgare del marito
Trimalcione, ma la utilizza per il suo rifiuto solo apparente e che
vorrebbe condividere con gli altri il suo amore per gli animali, la sua scelta
di diventare vegana, la convinzione sulla pericolosità delle proteine animali,
la preoccupazione per l’inquinamento e la deforestazione, fino allo spreco
dell’acqua e le multinazionali che si arricchiscono e sperperano tutti i loro
capitali. Sulla scena è nuda volendo suggerire che è priva di sovrastrutture.
Il suo mondo così semplice, così puro, cosi finto..Con questo testo
assolutamente bello e ben congegnato nel ritmo narrativo Francesco Piccolo, ma
anche la regia di Andrea De Rosa ci ricorda o tenta di farlo, ancora una volta come il nesso tra chiarezza della
comunicazione, onestà intellettuale e verità sia inestricabile e come la
perdita di tutto ciò possa portare ad una morte scenografica ma inutile anche
per le generazioni a venire, come la morte di Trimalcione, messa in scena per
finta sulla scena. Bravissimo Antonino Iuorio – Trimalcione. Da vedere .
giovedì 4 luglio 2019
Chi sta pagando i lavori del parcheggio BIKINI?
Operai del comune che lavorano per una ditta privata,al posto del marciapiede sono
state messe zanelle stradali molto più larghe, senza contare la palificazione
tremenda 40 pali invasivi, orribili, tremendamente
brutti deturpano il tratto di strada del Bikini; un parcheggio che sarà
riservato soltanto alla clientela del Bikini come già accade da tempo. Uno
scandalo dietro l'altro ( se inseriamo anche la Farmacia comunale di Moiano
della qale si sta ancora aspettando il bilancio pubblicato) sembrerebbe una
commistione di interessi privati e pubblici molto poco trasparente, uno stile
troppo dinamico per una amministrazione pubblica molto più simile ad una joint
venture che è diventato il tratto più eclatante di questa amministrazione e su
tutto e tutti sembrerebbe sempre elevarsi solo lui: l’onnipresente
assessore ai lavori pubblici Gennaro Cinque. Ora io mi chiedo come
cittadino e come VAS cosa sta
succedendo in questa città? Il Bikini
sta facendo parcheggiare le sue auto in quell’area ok già accadeva, ma gli è stato rinnovato il contratto di locazione? Faccio
un po’ di fantascienza consentitemelo
tanto qui tutto sembra essere possibile: che
forse Il Bikini progetta un albergo la
dove ora c’è un ristorante? Qual è questo accordo di cui si parla? Di fatto tutta quell’area che un tempo era pubblica oggi
è privata, però i lavori però li fa il comune cioè con soldi pubblici. C’è
stato un accordo tra il sig. Scarsella e il Comune di Vico
Equense? E se c’è stato quando verserebbe il sig. Scarsella alle casse
del comune di Vico Equense ? E quei
soldi versati sarebbero compensativi dei lavori fatti? Ecco,
queste cose se ci trovassimo tra gente seria in un comune serio andrebbero
spiegate tutte. Ma sembrerebbe che siamo tra gente improvvisata, alla
merce di un dirigente dell’ufficio tecnico che sembrerebbe accontentare troppo
disinvoltamente i desiderata dell’onnipotente assessore che da tempo decide il da farsi su tutto e
tutti. E allora qualcuno di grazia potrebbe
spiegare cosa sta succedendo? Forse quello straccio di minoranza consiliare
potrebbe chiedere lumi su tutta la vicenda Sarebbe’ il caso di chiedere
immediatamente la copia del progetto e dell' appalto, se c’è un progetto e un
appalto, insieme anche del nulla osta
paesaggistico. Forse si potrebbero poi avere
le idee più chiare su questi lavori" carbonari" . L’unica
cosa che c’è, che io ho trovato in questo caldo pomeriggio di luglio per la gloria
della legalità e assicuro che, la ricerca non è stata facile per un albo
pretorio che funziona a tratti è una determina dirigenziale . La Determinazione n. 366 del 01/04/2019 avente come ogetto: “ RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E
CANALIZZAZIONE ACQUE BIANCHE A MEZZO AMMODERNAMENTO RETI TECNOLOGICHE E
CANALIZZAZIONE/REGIMENTAZIONE ACQUE BIANCHE EX SS145 LOCALITÀ BIKINI/FAMOUS
BEACH”. DETERMINA A CONTRARRE. PROCEDURA EX ART 36, COMMA 2, LETT A) DEL D.
LGS. N. 50/2016 - APPROVAZIONE INTERVENTO, IMPEGNO SPESA E AFFIDAMENTO LAVORI” .
Per lavori appaltabili di
importo inferiore ad € 40.000,00 e precisamente pari ad € 20.678,84 compresi
gli oneri per la sicurezza pari ad € 235,34 ed IVA esclusa, affidati alla Ditta
“M.R. COSTRUZIONI DI MARIO RUSSO con sede legale in Vico Equense (NA) in
via Via Nuova Belvedere. Di pali coperture Bikini neanche un accenno. Forse
saranno state fatte successive integrazioni, ma su tutto questo non è dato
sapere. E allora? Chi fornirà una risposta a questi interrogativi ?
A proposito della discarica interrata sul Faito
Sulla vicenda della discarica sul monte Faito, vicenda denunciata alle
autorità competenti ( si fa per dire) da
VAS, WWF,e alcuni residenti del Faito Pino De Vivo in testa, quest’inverno con la neve anche con l’apposizione di uno striscione, la
risposta arrivata dalle dette “autorità competenti”, nel caso specifico dalla
Città Metropolitana, solo ora e lascia attoniti per l’indifferenza, io userei
anche un altro Termine che comincia con para e finisce con agine, che mi sembra
molto più appropriato alla sensibilità dimostrata su tutta la vicenda. La
risposta è stata più o meno questa: signori miei, siccome l’Autorità di Distretto
Idrografico dell’Appenino Meridionale, per intenderci l’ex Autorità di bacino,
ci ha risposto il 6 maggio scorso chiedendoci una relazione tecnica dettagliata
e siccome la stessa autorità ci “consigliava” di rimuovere dal sito quel
materiale “ senza una specifica relazione tecnica” ( un’altra? Ma c’è o non c’è?)
e siccome i costi per lo smaltimento sarebbero troppo alti, noi ( ovvero la
Città metropolitana) abbiamo deciso di convocare una Conferenza di servizi per
11 luglio prossimo, dove allo stesso tavolo si incontreranno: il Distretto
idrografico,Il genio Civile,il Demanio, l’Ente Parco, il sindaco di Vico
Equense, l’ARPAC, la Soprintendenza e la Direzione amministrativa Patrimonio,
Provveditorato, tutti insieme appassionatamente. Detto in altre parole insomma,
il materiale rimane sempre lì, interrato, le relazioni “tecniche”, fino ad ora
presentate sono riferite solo al materiale spostato dalla strada dopo la frana
e a tutta una serie di rilevi stratigrafici fatta all’area per stabilirne la
pendenza e la conformazione idrogeologica, con formulette criptiche e parametri
e indici relativi sempre al posto e non mai al
materiale, si badi bene, non quello originario della frana, ma a quello
scaricato dopo che nel frattempo è molto cambiato, ma nessuno fino ad ora dei soggetti in causa si è premurato di
verificarne la natura. Il sito inoltre non è stato mai messo in sicurezza o
delineato, così il Comune con mezzi comunali e di ditte locali, ha continuato a scaricare altri materiali, rendendo quel posto appunto una vera e propria discarica a cielo aperto.
Questi i fatti, tutto rimane dove sta, VAS e WWF non possono partecipare alla
Conferenza di servizi e anche se potessero farlo non avrebbero diritto di
parola. Tutto il resto è deja vù con palleggi di responsabilità e complicità
aguzzine e il silenzio assordante dell’Ente Parco e del suo Presidente Tristano
Ravallese Dello Ioio ai danni di
ambiente e territorio e anche di legalità, ma questo ormai lo diciamo da troppo
tempo e sembra non interessare nessuno.